Storia di Amman
Storia di Amman
Abitata durante il Paleolitico (il primo insediamento risale al 15.000 – 10.000 a.C.), il Neolitico e il Caleolitico, Amman Giordania nacque come centro urbano durante l’età del bronzo, come testimoniano alcune testimonianze rinvenute sull’acropoli della Cittadella. Qui c’era la biblica Rabbath Ammon, la grande città degli Ammoniti, i cui antenati, secondo la Genesi, erano Lot e il suo più giovane. Ammon, che si stabilì durante l’esodo degli ebrei in Palestina nel nord dell’odierno Wadi Zarka, si scontrò ripetutamente con gli israeliti. Assaltarono Rabbath Ammon, ma nel IX secolo aC gli Ammoniti riconquistarono la loro indipendenza. L’espansione degli Assiri nella valle del Nilo costituì una nuova minaccia per il popolo ammonita, che nel 733 a.C. dovette piegarsi alla protezione di un governatore. Dopo gli Assiri, fu la volta dei Medi e dei Babilonesi che, al tempo di Nabucodonosor, posero fine al regno di Ammon. Intorno alla metà del V secolo a.C., l’area compresa tra Amman e il fiume Giordano era guidata da Tobia l’Ammonita, membro della famiglia di Tobiade che regnò nel III secolo a.C. per conto dei Tolomei d’Egitto. Fu Tolomeo Filadelfo (285-246 aC) a ricostruire la città e darle il nome di “Filadelfia”. Nel 30 a.C. sotto il dominio dei Romani (63 a.C.) Filadelfia fu inclusa nella Decapoli, e fu posta sotto il controllo di Erode il Grande. L’annessione del regno nabateo da parte dell’imperatore Traiano (106 dC) e la sua volontà di costruire la Via Nova Traiana, (111-114 dC), trasformarono Filadelfia in una prospera città carovaniera, che l’amministrazione romana arricchì di numerosi monumenti. Fu così che iniziò l’età d’oro della città. Probabilmente, sotto i Bizantini, Filadelfia era proprietà dei Ghassanidi, tribù araba alleata dei Bizantini cristiani nella lotta contro i Persiani. Nel 638 arabi musulmani, presero possesso della città, che fu poi incorporata negli Omayyadi Impero con il nome di Ammon.
Divenuto capoluogo della provincia di al-Balqa, Ammon si arricchì del palazzo del governatore, le cui rovine sono ancora visibili sulla Cittadella. L’arrivo degli Abbasidi spostò la capitale dell’Impero da Damasco a Baghdad. Il cambio di potere provocò il lento declino di Amman che, secondo le dichiarazioni del geografo arabo Abu al-Pida, fu infine abbandonata nel XIII secolo. Da allora, la città è rimasta pressoché disabitata fino al 1880, quando gli Ottomani vi si stabilirono i Circassi, una popolazione musulmana caucasica espulsa dalla Russia nel 1864-65. La rinascita dell’antico Rabbath Ammon fu stabilita nel marzo del 1921, quando l’emiro Amman Jordan.
Tour della città di Amman
Tour della città di Amman
Il modo migliore per conoscere una città è iniziare la visita al luogo in cui è nata: la Cittadella, facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. Nel sito ricco di antichità risalenti all’età del bronzo e del ferro, si trova il Tempio di Ercole, realizzato in onore dell’imperatore Marco Aurelio. Guardando oltre la città bassa, mostra il teatro romano sulla collina di Ashrafiyah dove sorge la Moschea di Abu Darwish. Poi verso Raghadan, l’attuale residenza reale, la visita della Cittadella prosegue lungo la strada, rivelando i resti di una chiesa bizantina. Proseguendo sulla collina, si vede l’al-Qasr, una dimora omayyade, probabilmente utilizzata per ambiti amministrativi, e recentemente Amman City Tour sottoposta a restauro. Vicino all’ingresso sul lato destro c’è una grande cisterna. Tornati sulla strada verso il tempio di Ercole, si prosegue verso il Museo Archeologico che custodisce interessanti reperti di diverse epoche storiche.
Dopo questa parte itinerante, si scende alla città bassa: l’antico centro greco-romano di Filadelfia. Ospita un teatro molto carino e due musei: il Museo del Folklore e il Museo delle Tradizioni Popolari. Nelle vicinanze, sulla stessa piazza che un tempo ospitava il Foro, si trova l’Odeon, recentemente ristrutturato, e utilizzato per eventi musicali. A sinistra del teatro si erge il Ninfeo, velato da edifici moderni. Poco più avanti c’è la moschea al-Hussein. In questa zona commerciale, batte il cuore della capitale araba, che si anima in negozi di ogni genere, bancarelle di verdura e souk dell’oro.
Nonostante l’anonimato della moderna Amman, rivela tuttavia uno scorcio gradevole, con quei palazzi bianchi sparsi lungo le strade a scorrimento veloce. Tuttavia, dei suoi modernismi non mancano le tracce del passato, come la Torre degli Ammoniti, situata accanto al Dipartimento delle Antichità del Giordano (tra il III e il IV cerchio). L’Amman contemporanea è apprezzata soprattutto per le sue attività culturali e la sua dinamica attività commerciale più che per i suoi tesori archeologici. Merita comunque una visita: la bellissima moschea di al-Malik Abdullah completata nel 1990 e situata nel distretto di Jabal al-Waybdah. Nelle vicinanze c’è anche un Museo Islamico. Importanti nella Comunità sono La Città dello Sport, un centro sportivo polivalente aperto nel 1971 e il Centro Culturale Reale che intraprendono numerose iniziative sportive e culturali. Interessante anche la collezione di reperti preistorici custodita nel Museo Archeologico dell’Università Giordano, vicino al Museo Nazionale Antropologico del Folklore.
Amman La Cittadella
Dall’alto di Jebel al-Qalah (così chiamata la Cittadella in arabo), si gode di una vista completa della città. In quest’area si trovava l’acropoli, adagiata su una rupe rocciosa, un tempo cinta da mura con torri, costruite in diverse epoche storiche. Tracce delle antiche mura (età romana) sono già visibili, lungo la strada che sale al sito. Quelle reliquie comprendono un tempio romano dedicato ad Ercole (II secolo dC), una chiesa bizantina e un palazzo di epoca omayyade. Qui, verso nord-est, ha riportato alla luce resti di fortificazioni risalenti al Bronzo Medio, all’Età del Ferro e all’Età Ellenistica.
A sinistra della strada che porta al Museo Archeologico, mostra i resti delle colonne che costituivano il tempio di Ercole, edificato in onore dell’imperatore Marco AureliAmman La Cittadellao (161-180 d.C.) edificato sul luogo di un preesistente tempio della dea ammonita Melkom.
Nel tempio, che aveva una struttura di tipo tetrastilo (4 colonne davanti) era conservata la statua in marmo, dedicata ad Ercole. Era una figura monumentale alta fino a 9 mt. alto. Un temenos rettangolare collegava direttamente il lato ovest del tempio con il Foro e le altre strutture della città bassa ai piedi dell’acropoli, che scendeva da una monumentale scalinata. Di questa scalinata ci sono tracce, ma si suppone che partisse dal Propileo a nord del Cardo Maximus e finisse vicino alle mura dell’acropoli.
Tempio di Ercole – Amman
Nei pressi del Tempio si riconoscono i resti di una delle torri di fortificazione di epoca islamica, costruita con il materiale prelevato dal tempio stesso. Qui c’è una terrazza panoramica che si affaccia sul centro antico della città, con il suo Teatro Romano, l’Odeon, la piazza Hashemita e l’antica piazza del foro. Di fronte, sulla collina di Ashrafiyah, sorge la bella costruzione della moschea bianca e nera: Abu Darwish’. Sul lato orientale della Cittadella c’è una collina dove si trova il Raghadan Palace, l’attuale residenza reale; è circondato da un grande parco con il Palazzo Basman. C’è anche la tomba del re Abdullah I, fondatore del regno hashemita di Giordania. Sul lato opposto della strada (a destra, venendo dalla città) si trovano i resti di una chiesa bizantina del VI secolo. A vista sono l’abside e le colonne con bei capitelli corinzi. Più a est, su un terrazzo inferiore, sono stati rinvenuti resti dell’età del ferro come le teste quadrifronti del VII secolo aC, conservate nel Museo Archeologico. Lo scavo della collina ha portato alla luce anche resti di epoca ellenistica e romana, mentre più in basso, sul versante meridionale dell’acropoli, è stata scolpita nella roccia la tomba di Ammendab, ministro regio di Rabbath Ammon (VII secolo a.C.).
Procedendo oltre la chiesa bizantina si raggiunge l’al-Qasr, recentemente restaurato, e affiancato sulla destra da una grande cisterna circolare di epoca romana, utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana dal tetto. L’edificio apparteneva ad un grande complesso e, dopo il ritrovamento di una moneta, fu attribuito al periodo tardo omayyade (720-750). Costruito su un temenos romano, l’edificio fu utilizzato sia come residenza del governatore (o emiro, quel principe) sia come centro amministrativo, fungendo in qualche modo da municipio (Dar al-Imarah). Sul lato sud si apre la porta monumentale che costituiva l’ingresso principale al complesso. Si entra in un primo cortile da cui si accede al grande vestibolo (sala d’attesa o sala delle udienze); ha una forma a croce greca circondata da una cintura di 25 mq per lato, con quattro stanze che occupano lo spazio tra i bracci. Degni di nota sono: il soffitto a volta, i grandi archi e le semicupole, ma soprattutto notevoli sono gli abbellimenti della zona centrale, realizzati con pietre scolpite e file di archetti ciechi in stucco, finemente decorati e sorretti da coppie di semicolonne.